Per
fronteggiare l’emergenza relativa alla conferma della presenza del
virus H5N1, verificatasi in alcuni distretti del territorio
nazionale, il Ministro della Salute ha attivato il call
center 1500 per fornire informazioni sull'argomento e
tranquillizzare i cittadini sulla situazione attuale. Rispondono
medici e veterinari del Ministero. Il servizio è attivo dalle 9.00
alle 20.00 dal lunedì al venerdì.
Che cosa è questa
influenza aviaria?
E'
un’infezione dei volatili causata da virus influenzali del tipo A. Può
interessare sia gli uccelli selvatici sia quelli domestici (per esempio
polli, tacchini, anatre), causando molto spesso una malattia grave e perfino
la morte dell’animale colpito. I virus influenzali appartenenti al tipo A
possono infettare anche altri animali (maiali, cavalli, delfini e balene)
nonché l’uomo.
La maggior parte dei virus influenzali aviari non provoca sintomi o provoca
sintomi attenuati negli uccelli selvatici, in particolare uccelli acquatici
migratori, che costituiscono pertanto il serbatoio naturale dell’infezione.
L’infezione viene mantenuta da alcuni uccelli acquatici che fungono da
serbatoi del virus, ospitandolo nell’intestino anche senza mostrare una
sintomatologia evidente ed eliminandolo con le feci.
Gli uccelli infetti, anche se non visibilmente malati, eliminano il virus
con la saliva, con le secrezioni respiratorie e con le feci; il contatto di
uccelli suscettibili con questi materiali, o con acqua contaminata da
questi, determina la trasmissione dell’infezione; la trasmissione
fecale-orale è la modalità di trasmissione più comune.
Il virus può sopravvivere nei tessuti e nelle feci di animali infetti per
lunghi periodi, soprattutto a basse temperature (oltre 4 giorni a 22° e più
di 30 giorni a 0°) e può restare vitale indefinitamente in materiale
congelato. Al contrario, è sensibile all’azione del calore (almeno 70°) e
viene completamente distrutto durante le procedure di cottura degli
alimenti.
Come
ci si infetta ?
L’uomo può infettarsi con il virus dell’influenza aviaria
solo in seguito a contatti diretti con animali infetti (malati o
morti per influenza aviaria) e/o con le loro deiezioni. Non c'è infatti
ancora alcuna evidenza di trasmissione attraverso il consumo di carni
avicole o uova dopo la cottura e non ci sono ancora prove di un’efficiente
trasmissione del virus da persona a persona.
L’influenza aviaria nell’uomo si manifesta dopo un periodo di incubazione
variabile (da 1 a 7 giorni) con gli stessi sintomi dell’influenza
tradizionale, vale a dire febbre, tosse, mal di gola e dolori muscolari.
Ma possono arrivare anche infezioni oculari, polmonite e sindrome da
distress respiratorio acuto. Nei casi finora documentati di infezione
aviaria da ceppi H5N1, la mortalità nell’uomo varia dal 30 al 70-80%.
La trasmissione da persona a persona di ceppi di influenza aviaria è stata
osservata soltanto in occasioni limitate, in quanto i virus aviari non sono
adattati all’uomo.
Come si cura ?
Il
modo più efficace per contrastare il virus H5N1 nell’uomo sarebbe il
vaccino, ma al momento è ancora allo studio: gli scienziati sono al lavoro
per isolare il virus mutato che provocherà il contagio tra persona e
persona. Se la pandemia di influenza aviaria dovesse scoppiare, il vaccino
sarebbe pronto entro tre o quattro mesi. Sono disponibili invece da subito i
farmaci antivirali, che abbreviano di un paio di giorni la sintomatologia e
riducono l’ulteriore moltiplicazione del virus nelle cellule. Ma in questo
contesto assume importanza ancora maggiore la normale
vaccinazione
antinfluenzale: i vaccini disponibili per la stagione 2005/2006 sono in
grado di ridurre la possibilità di co-circolazione nello stesso individuo.
Per questo è fortemente consigliata la vaccinazione non solo nelle categorie
tradizionalmente a rischio, ma anche nella popolazione generale.
(*)
Estratto dal Ministero della Salute
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